Antica icona russa
Più che un'opera d'arte, l'icona è uno spazio sacro. In essa l'Entità divina si manifesta. Rivolgendosi ad essa, i devoti parlano con Dio. L'icona non è libera creazione pittorica. È piuttosto un'opera "rituale" perché viene creata seguendo tradizioni che, da secoli, stabiliscono le tecniche esecutive e i parametri estetici. Il pittore di icone è un fedele ma ispirato interprete di modelli del passato. Egli rappresenta figure archetipiche codificate ovvero tramandate con l'insegnamento e con l'ausilio dei cosiddetti "Libri degli Esempi". Uno degli archetipi più noti è la Fedorovskaja ossia la Madre di Dio di Fedor. Risalente al secolo XIII, essa rappresenta Gesù teneramente abbracciato a Maria. La consuetudine pittorica vuole che il Bambino abbia uno sguardo amorevole. Tradizionalmente la Madre ha un'espressione pensosa o addirittura triste, come se presentisse la passione e la morte del figlio. È qui proposta una Fedorovskaja settecentesca. La riza è fatta di lamine di bronzo lavorate in cavo e in rilievo. Essa appare sottodimensionata rispetto alla tavola. Si suppone che il dipinto sia stato rimosso dal legno originale (deteriorato) e applicato a una nuova tavola, leggermente più grande di quella d'origine: i lembi della riza, infatti, non combaciano sugli spigoli. Se l'icona viene spedita, al prezzo d'acquisto bisogna aggiungere 10 euro di spese postali, che salgono a 15 euro se è richiesto il servizio di pagamento in contrassegno. Il prezzo di vendita rimane invariato se l'icona è ritirata dall'acquirente a Varese, presso il venditore.