Samovar del Kashmir
Detto in modo semplice, il samovar è un recipiente per l'acqua che incorpora un fornello. Il più noto è quello russo ma sono importanti anche i samovar originari dell'Iran, della Turchia e del Kashmir. Quello del Kashmir somiglia a un versatoio ed ha un manico, un beccuccio, un doppio coperchio, una base traforata e un fornello tubolare all'interno. I coperchi sono due e sono concentrici; il più grande copre il recipiente del liquido ed è sormontato da un coperchietto cuspidato, che copre l'imboccatura del fornello. L'acqua è riscaldata dal carbone introdotto nel fornello mentre la fiamma è alimentata dall'aria che filtra dalla base traforata. Nell'acqua portata a ebollizione si versano gli ingredienti del Kahwah (tè verde con zafferano, cannella e cardamomo) oppure del Noon Chai (tè salato con latte). La bevanda si mantiene calda finché si rifornisce di combustibile il fornello. Il samovar del Kashmir è fatto di rame e bronzo ed è nichelato all'interno. Il metallo è inciso, lavorato a sbalzo e a traforo con straordinaria perizia artigianale. La ricchezza e la complessità dell'apparato decorativo sono ben visibili in questo esemplare. Non si tratta d'un oggetto puramente decorativo, di quelli che si vendono ai turisti e che sono fatti di lamina leggera. Questo è un vecchio samovar fabbricato ad uso della gente del luogo e senza risparmio di materiali. Pesa 5,1 kg, è alto 53 cm ed è profondo 37 cm. (da manico a beccuccio). Difetti: la cerniera del coperchietto cuspidato è rotta. Se il samovar viene spedito, al prezzo d'acquisto bisogna aggiungere 15 euro di spese postali, che salgono a 20 euro se è richiesto il servizio di pagamento in contrassegno. Il prezzo di vendita rimane invariato se il samovar è ritirato dall'acquirente a Varese, presso il venditore.