Ventaglio in pizzo con fiori firmato E. Moreno Il ventaglio, da strumento essenziale per soddisfare esigenze primarie di utilità quotidiana quali rinfrescare, scacciare insetti, attizzare il fuoco, si è andato trasformando in prezioso gioiello che ha segnato lo stile dell'abbigliamento femminile interpretando il modo di vivere e l'idea di femminilità delle varie epoche attraverso forme e decori straordinari. Inizialmente esso era costituito da semplici elementi naturali: foglie di palma, rami intrecciati, piume di struzzo o di pavone di grandi dimensioni, per divenire poi una realizzazione fantasiosa ed infine un'opera d'arte. Nel corso del tempo si è appropriato di valenze e significati simbolici rappresentativi della regalità, della religione, del potere, del magico. Le sue origini risalgono alla Cina intorno al VII secolo a.C.: giunge a Roma attraverso il mondo greco nel V secolo a.C. Successivamente come "flabello" entra a far parte del cerimoniale papale, con lo stesso significato di regalità e di protezione, sopravvivendo sino al Concilio Vaticano II del quando viene eliminato dalle celebrazioni da papa Paolo VI. In Italia è utilizzato come accessorio femminile di piccole dimensioni già nel Duecento, anche se si diffonde a partire dal Quattrocento. Nel Cinquecento diventa complemento indispensabile dell'abbigliamento femminile, segno di raffinatezza e distinzione. Gli esemplari tipici dell'epoca, di piume o a banderuola di stoffa o di paglia intrecciata, spesso decorati da pietre preziose, sono documentati nei dipinti di Tiziano, del Lotto, del Veronese ed altri artisti. Verso la metà del XVI secolo compaiono anche i ventagli pieghevoli e quelli brisèe d'invenzione giapponese, in Oriente il ventaglio è presente sia nelle famiglie nobili che fra i contadini, utilizzato sia dagli uomini che dalle donne, mentre in Occidente rimane accessorio prettamente femminile dell'alta società. Nel Seicento diventa un'opera d'arte: le pagine e le stecche dipinte o intagliate da celebri pittori sono adatte a diffondere immagini significative i cui soggetti preferiti s'ispirano alla mitologia classica, all'epica omerica, alle Metamorfosi di Ovidio, al Vecchio e Nuovo Testamento, alla storia, ad avvenimenti politici, feste, nozze reali, vedute di città, scene di vita quotidiana ed altre più leziose. L'epoca d'oro del ventaglio in Europa è il Settecento, periodo in cui viene largamente usato nei diversi momenti della giornata e pertanto si richiedono decorazioni appropriate che gli artisi sanno rendere interpretando il gusto vezzoso delle dame. Con la fine del secolo gli abiti diventano più comodi e disinvolti ed il ventaglio si riduce di dimensioni; si conclude così anche il suo periodo artistico. Nel XIX secolo solo eccezionalmente si trovano esemplari d'arte, mentre diffusi e singolari risultano quelli di pizzo ad ago e a tombolo o di stoffe ricamate. Nel XX secolo si preferiscono i ventagli semplici per il giorno e più eleganti per la sera; esso sopravvive come oggetto di pregio nelle serate di gala degli Anni Venti poichè il ritmo di vita, la moda e la presenza di nuove tecnologie d'aerazione lo rendono superfluo ed ingombrante. Si affermano così quelli reclamistici che, nati intorno al , si diffondono agli inizi del Novecento per poi man mano decadere e ritrovarlo talvolta anche ai nostri giorni. Peso 65gr, dimensioni chiuso h.25cm, spessore 3cm, larghezza 2cm, dimensioni aperto altezza 25cm, larghezza 45cm