Lee Konitz Cd Self Portrait
Cd Lee Konitz Self Portrait Philology Jazz W Kary's Trance Dearly Beloved The Song Is You Self Portrait In Blues Subconscious Lee The Way You Look Tonight Riffin' With Every Breath I Take Cherokee Back And Forth 4:52 Credits Alto Saxophone – Lee Konitz Producer – Paolo Piangiarelli Da bambino impara, da autodidatta, a suonare la fisarmonica per poi passare, influenzato da Benny Goodman, al clarinetto. Konitz, allora undicenne, aspira a suonare in qualche orchestrina e capisce che per realizzare il suo sogno è meglio imparare a suonare anche il sassofono tenore. Studia il jazz essenzialmente con Lennie Tristano (uno degli artefici della corrente chiamata cool-jazz), impronta stilistica che gli resterà per tutta la carriera. Nel , ormai divenuto musicista professionista, per suonare nell'orchestra di Jerry Wald, prende in mano anche il sassofono contralto. In questa fase la sua evoluzione artistica è fortemente influenzata da Lennie Tristano, il pianista suo concittadino di appena otto anni più vecchio, di cui diviene allievo fedele. Le influenze tristaniane sono già evidenti nelle sue prime incisioni del con l'orchestra di Claude Thornhill. Qui conosce altri due musicisti molto importanti per il suo futuro artistico: Gil Evans e, soprattutto, Miles Davis. Quest'ultimo stava per creare un suo gruppo - conosciuto come Tuba Band - di cui fecero parte, oltre a Davis e Konitz, altri futuri protagonisti della scena jazzistica mondiale quali Gerry Mulligan e Max Roach. Con Davis realizza anche il capolavoro Ezz-thetic, scritto dal giovane genio George Russell. Nel entra come guest soloist nell'orchestra di Stan Kenton, con la quale realizza In lighter vein, concertino per saax e orchestra scritto e arrangiato da Bill Holman. Nel frattempo continua a collaborare con Tristano (Intuition e Digression, del , sono i primi brani totalmente improvvisati mai incisi - ovvero gli antenati del free jazz), Billy Bauer, Gerry Mulligan, Chet Baker, Sal Mosca e soprattutto il suo alter-ego tenoristico Warne Marsh. Tipico di Konitz è la costanza con cui ritorna ad esplorare gli stessi standard, trovando sempre qualcosa di nuovo e interessante da dire; un bell'esempio è il disco Motion, realizzato nel in trio con il batterista Elvin Jones. Subisce spesso il fascino del duetto, a partire da The Lee Konitz duets, con Jones, Eddie Gomez, Jim Hall, Karl Berger, Dick Katz, Joe Henderson, Richie Kamuca, Marshall Brown e Ray Nance. Dagli anni '60 in avanti Lee ha scelto la carriera di solista free-lance, suonando spesso con sconosciute ritmiche locali - a volte di qualità discutibile, e a volte incontrando grandissimi musicisti come Bill Evans, Charles Mingus, Martial Solal, Bob Brookmeyer, Paul Motian, Paul Bley, Albert Mangelsdorff, Lars Gullin, Henri Texier, Charlie Haden, Phil Woods, Art Pepper, Ornette Coleman, Red Rodney, Brad Mehldau, Dave Holland, Kenny Wheeler, Bill Frisell, Michel Petrucciani ed altri. In Italia ha suonato con Renato Sellani, Enrico Rava, Glauco Venier, Enrico Pieranunzi, Barbara Casini, Franco D'Andrea ecc.