Marcantonio Raimondi - incisioni
Uno dei primi e più abili falsari di opere d'arte fu l'emiliano Marcantonio Raimondi (). Giorgio Vasari racconta che, mentre si trovava a Venezia, Raimondi vide alcune xilografie fiamminghe e ne restò vivamente impressionato. Spendendo tutti i propri averi, comprò le xilografie e si diede a imitarle. In breve tempo fu capace di creare copie pregevoli e, poiché preferiva incidere su metallo, addirittura più belle degli originali. Narra il Vasari che, vedendo le proprie opere copiate, Albrecht Durer si infuriò e "partitosi di Fiandra, se ne venne a Vinezia e, ricorso alla Signoria, si querelò di Marcantonio". Perse però la causa ottenendo unicamente che a Raimondi fosse vietato di firmare i falsi con le iniziali di Durer. L'abilità dell'artista non servì soltanto a produrre falsi d'autore: molte ed eccellenti furono le sue creazioni originali. Questo volume in folio (44x32x4 cm.) costituisce un'importante rassegna delle incisioni di Raimondi. Edita da La Nuova Italia nel , l'opera presenta 74 tavole minuziosamente riprodotte a piena pagina, di cui 4 a doppia pagina ripiegata. La copertina è in cartone telato con nome e monogramma dell'artista impressi sul dorso e sul piatto anteriore. Manca la sovraccoperta. Se il volume viene spedito, al prezzo d'acquisto bisogna aggiungere 10 euro di spese postali, che salgono a 15 euro se è richiesto il servizio di pagamento in contrassegno. Il prezzo di vendita rimane invariato se il volume è ritirato dall'acquirente a Varese, presso il venditore.