Il processo all' atlantide di platone
IL PROCESSO ALL'ATLANTIDE DI PLATONE GENNARO D'AMATO EDIZIONI "I DIOSCURI" - - PAG. 342 CM. 14X21 - BROSSURA IN CONDIZIONI PERFETTE, COME NUOVO SPEDIZIONE IN TUTTA ITALIA L'appassionato risveglio di studi atlantiani, è indice eloquente del cammino d'un'idea che, da favola, o mito, come appariva in passato, si rivela quale realtà, al lume delle scoperte e degli studi recenti. Per quanto persista una sistematica opposizione al trionfo di questa idea, pure la verità si farà strada contro le ostilità dei negatori dell'Atlantide, imbevuti di false teorie. Alcuni di costoro, temendo - come han detto - che gli studi in proposito «urtino il fondamento di tutte le scienze», si credono in diritto e in dovere di combattere i «creduli», circa la passata esistenza di un continente sommerso nell'Atlantico con la sua civiltà in un'età preistorica. Ma sono sicuri gli oppositori di avere coi loro metodi, e con certe discutibili teorie, penetrata l'insondata profondita della preistoria, se appena oggi un barlume comincia a diradarne le tenebre? Le moderne scoperte archeologiche han pur dato alla luce le maestose mura di Babele, la cui esistenza era sempre stata considerata come parto della fantasia di Erodoto. E la Frigia non dava alla luce la tomba di un re Mida, già creduto leggendario? E non è di oggi la scoperta della tomba di Menesse, o Menete, (Ermete Trimegisto) trovata nel tempio del sole, collegato alla sfinge di Gizeh? Non si era sempre creduto che questo primo re d'Egitto, che si deificò da sè e fece costruire la statua colossale fosse un mito? Quante cose ritenute leggende non ebbero la loro sanzione scientifica? Un archeologo, un «credulo» osò seguire il «fantasioso poeta Omero», e scoprì i ruderi della civiltà minoica, già ritenuta una favola.