I giorni della merla - Cosa nostra n.3 - Torelli - 1°
Buono - interno perfetto, lieve ingiallimento pagine, segno lettura angolino - bordi leggermente ingialliti - copertina e sovrracopertina leggeri segni d'uso - sovracoperta all'interno alcuni puntini umidita' - invio immagini rilegato con sovracoperta - pagine 405 - fotografie b/n Anno: Giorgio Torelli primo avvertimento. «merla, merlo, merlin il freddo' va su pel camin », lo sanno in quasi tutte le regioni che i tre ultimi giorni di qualunque gennaio si chiamano «della merla » e sono i più inospitali della peggio stagione. il termometro scende, gli orizzonti restano cupi e i vetri cricchiano di ghiaccio. ecco, allora. il libro si chiama i giorni della merla per intendere, in senso figurato, quelli freddi e sconsolati (assai più di tre) che hanno contenuto e tuttora contengono la nostra trepidazione civile. tanti «giorni della merla in successione hanno formato mesi e anni italiani di freddo morale e di crescente stretta per un'autentica primavera. le pagine annotano giusto questo: pensieri e sentimenti di un percorso all'addiaccio dentro il lungo inverno delle istituzioni, quando ardeva solo il fuoco quotidiano della speranza e non c'era che riscaldarsi all'intensità dei convincimenti. sono molti « i giorni della mer1a in cui ci siamo ripetuti: occorre farsi cuore per raggiungere il disgelo. non disponiamo d'altro. secondo avvertimento. cosa nostra n. 3 precisa una righetta in copertina. intende segnalare che questa è una terza raccolta tratta da cosa nostra, la fortunata colonnina del « giornale nuovo» in cui giorgio torelli, «l'amico coi baffi, intingendo - ogni martedì, giovedì e domenica - la penna nel tumulto del nostro esistere italiano, mette a verbale cori parole inusuali e concetti flash - spesso con il sanguigno dialetto emiliano - la tiritera civile del chi siamo, dove andiamo e donde veniamo. queste note di vita quotidiana dentro il caso italiano fanno dunque seguito ai due libri della stessa serie: cosa nostra (rusconi ) e avanti adagio quasi indietro (rusconi , premio bergamo) e collezionano quel che tanti lettori hanno chiesto a gran voce: avere riunito in volume il torelli che li ha confortati e sostenuti dal suo angolo del « giornale nuovo ».