La HALINA è un tipico esempio di fotocamera degli anni '70, dotata di un corpo macchina compatto e squadrato e con ampio uso di cromature che ne impreziosiscono l'aspetto. La linea ricorda molto quella delle cugine giapponesi di maggior prestigio ma oggi questi modelli sono ancora più apprezzati che in passato grazie al boom della lomografia. Infatti, grazie alle loro ottiche, che forniscono colori particolarmente saturi e una leggera vignettatura dei bordi, queste macchine antesignane delle attuali HOLGA e cugine della mitica DIANA, oggi sono diventate un vero oggetto di culto tra gli artisti della fotografia. Anche le caratteristiche tecniche sono ben al di sopra di quanto si possa desiderare da una macchina lomografica: - Obiettivo "Halinar Anastigmat" di focale 45mm provvisto di trattamento antigraffio - Diaframma a iride fra i due gruppi ottici dell'obiettivo, con aperture da f/2.8 a f/16 - Otturatore centrale lamellare con tempi di scatto da 1/30sec. a sec. più la posa B - Inquadratura con mirino galileiano - Messa a fuoco su scala metrica mediante rotazione della ghiera dell'obiettivo - Esposimetro con cellula al selenio che non necessita di batterie per funzionare - Possibilità di comando a distanza dell'otturatore mediante cavetto flessibile - Slitta per flash esterno dotata di contatto caldo Come ho già scritto, queste fotocamere, insieme alle autentiche LOMO sovietiche, rappresentano i migliori esempi di macchine lomografiche, con una qualità costruttiva e una affidabilità di gran lunga superiori ai tanti giocattoli in plastica cinesi che vi vengono oggi proposti a caro prezzo. STATO D'USO: L'esemplare è in eccellenti condizioni estetiche, come da foto. Dal punto di vista tecnico, l'ottica è priva di graffi e muffe. L'otturatore scatta su tutti i tempi senza segni di esitazione e l'esposimetro reagisce prontamente ai cambi di illuminazione. Il mirino è pulito e ben fruibile e la messa a fuoco non presenta impuntamenti.
prima fotocamera HALINA Paulette II - Made in Hong Kong Splendida macchina fotografica 35 mm. anni 60 Oggetto dei primi anni 60 in condizioni perfette e funzionante. Completa di custodia originale in pelle (o finta pelle) nera con tracolla. La fotocamera è dotata di ottica Halinar Anastigmat f 1/ 2,8 da 45 mm. con tempi di posa fino a sec. Dotata di attacco per flash al centro del corpo macchina. LÀ&146;avvolgimento è a leva e lÀ&146;indicatore degli scatti è posizionato sotto la base della fotocamera. Attacco per treppiedi da 3 / 8" nella piastra di base. seconda fotocamera k110et tele-photo camera Prodotta dal in Cina, ha lavanzamento manuale della pellicola, il flash incorporato funziona grazie a due pile stilo AA e i fotogrammi sono 13x17mm. con scatola e istruzioni
"L'accordatore di piano" è un romanzo che immerge il lettore in un mondo lontano con straordinaria ed emozionante immediatezza". New York Times "Se avete amato Conrad, Memorie di una geisha e Il paziente inglese non perdete questo libro". Publishers Weekly Dettagli del libro · Titolo: L'accordatore di piano · Autore: Daniel Mason · Editore: Mondadori · Data di Pubblicazione: °ediz.) · Traduttore: Maria Nicola · ISBN: · Pagine: 350 · Formato: copertina rigida · Prezzo di copertina: ¤ · Stato: libro nuovo Ci sono romanzi che nascono già col destino impresso addosso di casi editoriali, al di là della volontà dello scrittore, che a volte non vede nemmeno la sua fatica pubblicata ma siamo certi che neppure il giovanissimo Daniel Mason – nato a San Francisco nel – nutriva il sospetto di dare alle stampe un'opera, dedicata alla nonna Halina, che avrebbe sollevato tanto clamore, con il suo «L'accordatore di piano. Questo misterioso romanzo di Mason, misterioso per il clima arcano che vi alita dentro, ci porta nell'autunno del , quando l'accordatore di pianoforti Edgard Drake riceve una strana richiesta dal Ministero della Guerra britannico: gli viene chiesto di trasferirsi nell'impervia giungla birmana a riparare un pianoforte Ã?rard, proprietà del maggiore medico Carrol, comandante di un avamposto inglese, in una zona sperduta e ostile della Birmania. E così Edgard dovrà lasciare la sua confortevole vita londinese di raffinato artigiano-artista, intenditore di preziosi strumenti, e la moglie a cui non sa con quali parole comunicare l'ordine ricevuto. La lealtà alla corona, da parte dell'impositivo maggiore, da tempo solleva dubbi nelle alte sfere, ma nessuno osa opporsi ai suoi voleri, tanto che Drake viene praticamente obbligato ad obbedirgli, lasciandosi alle spalle le sicurezze di casa sua. Nel suo lungo e interessante viaggio attraverso l'Europa, il Mar Rosso e l'India – descritto con avventurose pennellate, atte a crearci l'illusione che Kipling e Conrand veglino sulla brillante scrittura di Mason - l'accordatore incontrerà personaggi più che strani ed inquietanti, cui si affianca una maliosa birmana che sembra conoscere l'enigma che abita il cuore del complicato Carroll. Una Birmania oscura e densa di un pathos fatale fa da sfondo ai risvolti più intensi della tortuosa vicenda, in cui il pianoforte, il prezioso Ã?rard, finisce con l'essere pretestuosa ragione del romanzo. Vi è qualcosa anche di sornione in questa sinuosa scrittura che ci trascina lenta, pur mutando spesso fondale delle azioni e che si deposita dentro i nostri pensieri, cullandoci come una musica dal sapore orientale. L'epilogo? E no, proprio no. Fareste un imperdonabile errore a non avere pazienza, centellinando il romanzo pagina dopo pagina, gustandone i continui passaggi e il bisogno prepotente del protagonista di "farsi assorbire dalla vita". Il finale – questo solo possiamo dirvi – ha una fisionomia surreale, nata anche dalla rara capacità dell'autore di giocare con dati storici e notizie immaginate. Sedotti letterariamente da questo giovane scrittore, ora siamo in attesa del suo nuovo romanzo in preparazione, speriamo che si sbrighi a pubblicarlo.