BELLEZZE ED IDENTITA', l'europa e le sue cattedrali
«L'Europa è nata nel pellegrinaggio e la sua lingua materna è il cristianesimo. Quel cristianesimo fatto di parola viva, ma anche di segni e di rappresentazioni della verità di Dio». A pronunciare queste parole, presso la Pontificia Università Lateranense, è stato il rettore Rino Fisichella presentando il volume edito da Fmr Art'È e curato da Timothy Verdon, lo storico dell'arte che Benedetto XVI ha voluto nell'ultimo Sinodo dei vescovi. L'opera è divisa in due parti: una prima a cura di Verdon, che è anche professore d'arte alla Stanford University, evidenzia il ruolo sociale e cristiano delle cattedrali attraverso il loro rapporto lo spazio urbano, la dimensione liturgica. La seconda - curata da Gianni Guadalupi, saggista ed esperto di arte - offre al lettore una selezione di brani della letteratura europea, tutti ispirati alla maestosità delle architetture e delle opere che vi sono conservate. Maestosità su cui si è soffermato l'intervento dello storico dell'arte Vittorio Sgarbi, che ha sottolineato come le cattedrali siano espressione di Dio poiché pensate e realizzate da uomini che Dio lo avevano dentro. E all'interrogativo se oggi l'arte contemporanea, nonostante i progressi della tecnologia, sia ancora capace di realizzare opere così straordinarie, Sgarbi ha risposto: «L'arte è anche nelle pietre, nei luoghi e negli edifici più semplici e dispersi del mondo». «Almeno ogni diocesi - ha aggiunto Verdon - dovrebbe avere una sua cattedrale, un luogo geografico e spirituale nel quale i fedeli possono stringersi in preghiera intorno al proprio pastore».