Cmf bencini roby
CMF BENCINI ROBY () Il marchio Bencini vanta origini antiche. Fondata a Milano nel col nome "ICAF", l'azienda cambiò per un breve periodo la sua denominazione in "CMF" per poi assumere, nel dopoguerra, il nome definitivo "CMF Bencini". Tra i primissimi modelli di fotocamere prodotti da Antonio Bencini figurano una coppia di fotocamere box denominate "ROBY" e GABRY", dedicate ai figli Roberto e Gabriella. Tuttavia, la "Y" finale appariva poco patriottica e troppo anglosassone al regime fascista e fu oggetto di censura per cui quasi subito queste due fotocamere furono ribattezzate "ROBI" e "GABRI". Si tratta di due modelli piuttosto rari nel mondo del collezionismo e ancor più nel caso dei primissimi esemplari caratterizzati dalla "Y" finale. Tecnicamente, la CMF ROBY è improntata alla massima semplicità, con un corpo realizzato in metallo verniciato a smalto nero e in gran parte rivestito di carta telata di colore nero. L'otturatore è dotato di una sola velocità di circa 1/50 di secondo, sempre in posizione di scatto, più la posa B. L'apertura diaframma è fissa. Nulla di strano, se si pensa che le macchine box dell'epoca erano pensata per il negativo in bianco e nero che, tollerando esso buone compensazioni in fase di stampa, veniva lasciata alla bravura del laboratorio fotografico la vera e propria regolazione dell'esposizione. L'obiettivo è costituito da un'unica lente, con focale di 105mm (che nel medio formato equivale circa un obiettivo normale del 35mm) con messa a fuoco fissa sull'infinito. Queste le principali caratteristiche tecniche: - Obiettivo con focale di 105mm, costituito da un singolo elemento. - Diaframma fisso con apertura a f/11 - Otturatore a battente con tempo di scatto singolo (1/50sec.) che non richiede caricamento ed è sempre in posizione di scatto - Inquadratura con mirino mirino a specchio, reversibile orizzontale/verticale - Pellicola formato 120 - Formato del negativo 6x9cm